IL PROGETTO
Si è attivato un piano di lavoro per la costruzione del Piano Strategico Partecipato della Cultura per il Parco Adda Nord – basato sulla partecipazione collaborativa di tutti gli stakeholder del territorio – con l’obiettivo di promuovere il territorio in modo integrato, favorendo una fruizione turistica di qualità, grazie alla quale i visitatori possano godere degli eventi culturali, delle eccellenze ambientali e del patrimonio artistico e culturale, del terziario e della ricettività.
Parco Adda Nord come protagonista della cultura
Parco Adda Nord
come promotore dell’offerta
culturale di altri soggetti
Parco Adda Nord
come coordinatore della
rete culturale locale
Calco, 26 marzo 2022
“La cultura è bellezza.
Dalla bellezza scaturisce la sophia: la saggezza è l’amore che nutre le comunità umane volte al bene comune e alla felicità.
L’incontro rappresenta l’avvio di un processo di analisi e confronto volto a fare della Cultura uno dei motori di sviluppo sostenibile del nostro territorio.
Lo sforzo è duplice: costruire una rete culturale attrattiva a livello regionale, nazionale e internazionale, e, contestualmente, valorizzare tutte le straordinarie risorse umane operanti nei diversi ambiti culturali.
L’educazione e l’iniziativa ambientale e culturale sono tra le più grandi forze in grado di aiutarci ad affrontare le emergenze contemporanee quale quella riguardante la conservazione della biodiversità, quella della naturalità, nonché i grandi temi ambientali imposti dall’emergenza climatica.”
Ignazio Ravasi
Consigliere del Parco Adda Nord con delega alla cultura
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Anticipazioni dei percorsi culturali degli Stati Generali della Cultura del Parco Adda Nord
Sarà lo storico d’arte e autore Luca Tomìo ad aprire sabato 26 marzo a Villa Calchi gli interventi al primo appuntamento degli Stati Generali della Cultura. E con lui, ovviamente, si parlerà di Leonardo da Vinci. Conosciamo e apprezziamo Tomìo per averlo avuto di recente ospite a Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda dove a settembre presentò il volume Leonardo nel Ducato di Milano. Luoghi, opere, fortuna. È già alle stampe (e chissà che a Villa Calchi potremo vederlo in anteprima…), sempre sotto l’egida di Città Metropolitana di Milano e della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Città Metropolitana, il seguito (Leonardo nel Ducato di Milano. Allievi, colleghi, seguaci) e, in occasione del quarantennale dall’istituzione del Parco Adda Nord nel 2023, sarà pronto un terzo volume dedicato all’opera di Leonardo nella Valle dell’Adda. Tre libri per un ideale tour vinciano che parte da Milano e, attraverso il fiume Adda e il Naviglio della Martesana, arriva fino in Valtellina. Tomìo, grazie alla collaborazione con il Parco Adda Nord, colmerà così una lacuna non indifferente vista la scarsissima bibliografia scientifica attualmente esistente sul ruolo del Genio del Rinascimento qui nella Valle dell’Adda, nonostante la sua lunga e fruttuosa permanenza sia come ingegnere che come artista. «È un percorso di ricerca che sta avendo un supporto istituzionale sempre crescente – spiega Tomìo – Cosa che non mi sorprende, specie qui in Lombardia, dove gli enti hanno percepito l’importanza del lavoro scientifico che poi si rivela utile per la promozione del territorio. Un lavoro scientifico e culturale che cementa la collaborazione tra le istituzioni, avviatosi con Città Metropolitana di Milano, consolidatosi con la Soprintendenza e a cui ora si aggiunge il Parco Adda Nord…».
«Ho una grande fortuna: le mie passioni e il mio lavoro sono la stessa cosa. Quel che faccio è teatro della “natura” (nella natura, con la natura?). Un teatro fuori dei teatri che parla del rapporto con le piante, i giardini, i paesaggi, insomma con il pianeta, il rapporto mio personale e quello della nostra specie. Mi definisco e voglio essere “attrice-giardiniera", nel senso che per essere giardinieri non occorre avere un giardino, perché il giardino è il pianeta e tutti noi ci viviamo dentro». Per presentare Lorenza Zambon usiamo…la sua presentazione che abbiamo estrapolato dal sito (suo) teatroenatura.net, anche se i più attenti seguaci del Parco Adda Nord già conoscono bene Lorenza, protagonista a 360 gradi nell’estate del 2021 di “Addavisioni – Il Respiro del Fiume”, il progetto teatrale inedito, finanziato dal nostro ente e prodotto dall’inizio alla fine da Lorenza Zambon, che ha curato la scrittura dei testi attingendo dalle testimonianze della gente comune e poi le ha riportate al pubblico in sentitissime rappresentazioni in location diverse del Parco e in diversi momenti della giornata. «Ci saremo anche nel 2022 – anticipa Lorenza – ovviamente con spettacoli diversi, in luoghi nuovi e in un format leggermente modificato». Ne sapremo di più agli Stati Generali della Cultura del 26 marzo…
Sabato 26 Marzo uno dei temi trasversali agli interventi degli esperti invitati dal Parco Adda Nord al primo appuntamento degli Stati Generali della Cultura sarà quello dell’archeologia industriale. Toccherà a una delle massime esperte sull’argomento come la storica d’arte e, soprattutto, archeologa industriale lecchese Barbara Cattaneo fare una sorta di carrellata di tutti i siti «soffermandomi sulla trasformazioni economico-sociali e anche del paesaggio legate allo sviluppo industriale della Valle dell’Adda» anticipa Barbara Cattaneo, che analizzerà anche i passaggi intervenuti dal tempo dalla società contadina a quella artigiana fino poi a quella industriale. I segni lasciati sul territorio da questi mutamenti sono ancora ben visibili.
Elena Scolari, responsabile organizzativa di Teatro Invito, ci accompagnerà in un lungo viaggio nel tempo, a ritroso, della rassegna teatrale itinerante “I Luoghi dell’Adda” di cui il Parco è ente patrocinante e oramai appuntamento fisso estivo degli appassionati. E facciamo subito una scoperta «Non si chiama così dall’inizio. Ha assunto questo nome negli ultimi 15 anni circa. In precedenza era conosciuta come La Geografia dei sentimenti» dice Elena che poi parlerà anche dei cambiamenti intervenuti nel tempo per affinarne sempre di più le caratteristiche fino ad arrivare a quelle attuali, con tanti spettacoli di varie compagnie teatrali, qua e là nei Comuni sulle rive del fiume in spazi open-air. «Abbiamo portato il teatro “fuori”, magari in situazioni non abituali, mettendo in rete i Comuni che ci accompagnano ogni anno in questa bella avventura». Che fa registrare praticamente a ogni appuntamento il sold-out. «Si è creato un bel seguito che dimostra quanto bisogno ci sia di teatro, ma anche di incontrarsi, di scambiare opinioni, di condividerle».
“Crespi d’Adda è uno straordinario esempio di città aziendale, un fenomeno che si è sviluppato in Europa e Nord America nel XIX e all’inizio del XX secolo, espressione della filosofia prevalente di industriali illuminati nei confronti dei loro dipendenti”. Così si legge sul sito italiano dell’Unesco. Crespi entra a far parte della lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 1995. Sabato 26 a Villa Calchi, grazie alla presenza di Giorgio Ravasio, presidente dell’Associazione Culturale Crespi d’Adda faremo una sorta di viaggio a ritroso alla scoperta di come Crespi è diventata la Crespi di oggi. E del ruolo che ha avuto la cultura «…di rigenerazione di un luogo che era in decadenza. Crespi può essere considerato un punto di riferimento per la valorizzazione dei cosiddetti luoghi minori. E anche un esempio di come la cultura abbia permesso di riscoprire il valore storico dell’area». Certo, si parlerà anche di futuro, di progetti ambiziosi con Crespi, legittimamente, al centro…
All’interno del Parco Adda Nord non transita solamente il cammino di San Colombano che è sicuramente il più noto anche per l’attivismo dell’associazione degli Amici del Cammino di San Colombano che ha sede a Vaprio ed è presieduta da Andrea Beretta, anche lui tra gli “speakers” agli Stati Generali della Cultura del 26 Marzo. «C’è anche quello di Sant’Agostino, ma soprattutto ne abbiamo scoperto di recente un terzo sconosciuto ai più e che sabato a Calco proveremo a conoscere meglio. Si chiama Cammino Urdigalense e arrivo fino alla Terra Santa…» anticipa Beretta che nella seconda parte del suo intervento dedicherà uno spazio a un’indagine sempre riguardante i cammini religiosi da un’angolatura più sociologica. «Una domanda a cui proveremo a dare risposta è la seguente: perché un fedele si mette in cammino? Quali sono le motivazioni che lo spingono a mettersi in viaggio?».
L’iter è partito da qualche anno e non interessa solamente il Ponte di San Michele che unisce Paderno e Calusco. Assieme ad altri 5 ponti europei, costruiti prima del 1900, con la tecnica dell’arco unico in ferro, quello sul fiume Adda si candida a essere inserito tra i siti patrimonio mondiale dell’Unesco. Gli altri sono il ponte Maria Pia a Porto/Vila Nova de Gaia e del Ponte Dom Louis I -Porto/Vila de Gaia in Portogallo, del Garabit Viaduct – Garabit e Viaur Viaduct in Francia e il ponte di Mungsten – Solingen/Remscheid in Germania. Ne parleremo agli Stati Generali della Cultura assieme ai rappresentanti istituzionali dei due Comuni interessati alla vigilia del convegno internazionale che avrà sede proprio in Italia nel quarto week-end di aprile, dopo i tre già svolti in Germania, Portogallo e Francia rispettivamente nel 2017, 2018 e 2019. «La procedura è lunga e abbastanza complessa ma ci stiamo dando da fare e siamo prontissimi. Ovviamente ci auguriamo che la nostra proposta transnazionale venga accolta. Per Calusco d’Adda sarebbe grande motivo d’orgoglio perché il ponte sarebbe il terzo sito Unesco della provincia di Bergamo dopo le mura di Città alta e Crespi d’Adda» spiega il sindaco Michele Pellegrini.
Come il Comune di Calusco d’Adda, anche quello di Paderno d’Adda sulla sponda ovest del fiume è impegnato a sostegno della candidatura del Ponte San Michele come sito UNESCO. Ne parleremo agli Stati Generali della Cultura a Villa Calchi e ne parliamo qui sul portale dedicato alla cultura del Parco Adda Nord assieme al Sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio: «Sarebbe il giusto riconoscimento per il valore storico e architettonico di questo manufatto straordinario, ma soprattutto un’occasione unica di valorizzazione per tutto il territorio. E penso in generale alla Valle dell’Adda, alla Forra, al Naviglio settecentesco, alle dighe e alle centrali».
Andrea Biffi, che per il Parco Adda Nord ha coordinato le quattro edizioni di ZTC - Zone a Traffico Culturale, il progetto finanziato da Fondazione Cariplo e che ha coinvolto negli anni decine di giovani studenti in più Masterclass, sabato a Villa Calchi parlerà di valorizzazione del territorio attraverso la tecnologia digitale e le moderne arti comunicative e visive. «A partire dall’esperienza della nomination di Crespi, negli anni sono stati sperimentati diversi format museografici, artistici e digitali innovativi per la valorizzazione e l’interpretazione del patrimonio culturale: dall’heritage interpretation alla teatralizzazione, dalle prime app georeferenziate agli apparati museali, fino ad esperienze di formazione e produzione artistica collettiva» sintetizza Andrea.
Il territorio ritrovato: non punti d’interesse ma traiettorie narrative. L’Ecomuseo «Adda di Leonardo», associazione di 9 Comuni e 25 realtà aderenti, come campo d’incontro e racconto per una proposta culturale e turistica convergente. L’impegno assunto di concerto con il Parco Adda Nord, alcuni casi di studio oltre la rischiosa frammentarietà delle storie locali.
Cristian Bonomi, referente scientifico Ecomuseo
EDUCAZIONE AMBIENTALE
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